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La maschera è un artefatto che si indossa per ricoprire l'intero viso o solamente gli occhi. È utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, rappresentazioni teatrali o feste popolari come il Carnevale
La "Commedia dell'arte" utilizzava le maschere italiane, cioè personaggi che ricomparivano in ogni commedia con lo stesso nome, lo stesso costume, lo stesso trucco o maschera, lo stesso linguaggio e soprattutto lo stesso carattere.
Questi personaggi, come Arlecchino, Pantalone, Colombina, il Dottor Balanzone, Pulcinella divennero famosi in tutta Europa.
Scomparse col tempo dalle scene dei teatri, le maschere sono sopravvissute soltanto nelle feste e nelle mascherate di Carnevale.
Ogni anno fanno la comparsa molte maschere nuove e fantasiose accanto alle loro antenate e tutte insieme hanno, come tanto tempo fa, lo stesso scopo: garantire allegria.
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Indice Storia delle Maschere:
Arlecchino
Pulcinella
Balanzone
Pantalone
Brighella
Colombina
Gianduja
Pierrot |
Colora le Maschere (B/N - utili anche per Didattica)
Arlecchino
Dottor Balanzone
Brighella
Colombina
Capitan Fracassa
Gianduia
Meneghino
Pantalone
Pulcinella |
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Arlecchino: apparve inizialmente come una creatura infernale.Un monaco inglese del XI secolo raccontò di aver visto una notte Arlecchino con il suo corteo di demoni.
E'
nel '600 che Arlecchino divenne un personaggio da commedia che recitò le parti di servo sbadato e sguaiato. Il suo costume cucito con pezze è un simbolo anche perché Arlecchino ne fa davvero"di tutti i colori". |
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Pulcinella: è una maschera tipicamente napoletana vestita di bianco con maschera nera che diceva di essere stato covato da una chioccia come il pulcino a cui allude il suo nome.
Molte commedie lo rappresentano in modo discordante. Intelligente e ridicolo... abile e inetto...
La spiegazione di tanta incoerenza può trovarsi in una frase da Pulcinella sempre ripetuta: "fatto strummolo sono del mio destino": voleva dire che non solo le condizioni della vita ma anche il carattere e gli atteggiamenti degli uomini cambiano sotto i colpi del destino. |
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Balanzone (da balanza, bilancia, allegoria della Giustizia), conosciuto anche con il nome di Dottor Balanzone, è una Maschera teatrale di origine bolognese. Appartiene alla schiera dei "vecchi" della Commedia dell'arte. E' la maschera tipica di Bologna, dottore saccente e ciarliero. E' un personaggio burbero e brontolone che fa credere di essere un gran sapiente, ma molto spesso truffa la gente.
La storia dice che è un avvocato ed un professore che ha studiato all'Università di Bologna.
La sua maschera è una presa in giro per tutti coloro che si vantano del loro sapere appena si presenta l'occasione. |
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Pantalone: è un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone.
Pantalone nasce a Venezia intorno alla metà del '500, rappresenta il tipo del vecchio mercante avaro e lussurioso, ma la sua vera origine viene fatta risalire al personaggio del Magnifico che recitava nelle piazze accanto al suo servo Zanni dei contrasti comici che man mano conquistarono i primi palcoscenici della Commedia all'improvviso o dell'arte.
Il carattere di Pantalone è quello del vecchio vizioso che insidia le giovani innamorate, le cortigiane, più spesso le servette della commedia.
Pantalone è una delle maschere più longeve della Commedia dell'Arte; nasce all'improvviso con la nascita stessa della commedia e traversa, quasi indenne, tre secoli. Supera anche la riforma della commedia di Goldoni, perdendo però il suo aspetto più comico per conformarsi alla più rassicurante figura del padre burbero, avaro, conservatore. |
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Brighella: è una maschera di Bergamo.
Brighella è il compare di Arlecchino. Entrambi sono i servi della commedia dell'arte, ed entrambi sono nati a Bergamo. Brighella non fa solo il servo come Arlecchino, ma un'infinità di altri mestieri, più o meno leciti ed onesti. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati intrighi. Elementi caratteristici del personaggio sono la prontezza e l'agilità della sua mente, per escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo, tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri.
È intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella inoltre è un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione che è quasi impossibile distinguerle dalla verità. Inoltre è molto abile nel cantare, suonare e ballare.
La giacca e i pantaloni sono decorati di galloni verdi; ha le scarpe nere con i pon pon verdi.
Il mantello è bianco con due strisce verdi, la mashera e il cappello sono neri. |
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Colombinaè il nome di una mashera veneziana della Commedia dell'Arte.
È la scaltra servetta fidanzata di Arlecchino. È molto maliziosa e convince Arlecchino ad esaudire ogni suo desiderio, soprattutto a comprarle tutto ciò che desidera.
Nelle rappresentazioni è spesso oggetto di attenzioni da parte del padrone Pantalone, la qual cosa provoca la gelosia in Arlecchino.
Nelle prime rappresentazioni della Commedia dell'Arte non esiste nessuna attrice con il nome d'arte Colombina, la vera Colombina (o Colombine alla francese) debutterà soltanto alla fine del '600 nel teatro parigino della Comèdie-italienne.. |
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Gianduja (in piemontese Giandoja). E' una maschera popolare torinese di origini astigiane. Il suo nome deriva dalla locuzione Gioann dla doja ovvero Giovanni del boccale. Allegro e godereccio, incarna lo stereotipo piemontese del "galantuomo" coraggioso, assennato, incline al bene e fedele alla sua inseparabile compagna Giacometta (che lo affianca ancora oggi nelle feste di paese).
La simpatia, l'astuzia e l'ironia del personaggio lo fecero ben presto divenire famoso in tutto il Piemonte, sino a farlo divenire la più importante maschera della regione.
Dal suo nome deriva quello della cioccolata di tipo gianduia e del relativo cioccolatino gianduiotto con la quale è confezionato, entrambi specialità torinesi.
I cioccolatini venivano distribuiti dalla maschera durante la festa del carnevale; probabilmente per lo stesso motivo il nome Gianduja è stato dato alle grosse caramelle a forma di cialda incartate in caratteristici involucri esagonali. |
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Pierrot è una mashera nata in in Italia verso la fine del Cinquecento.
Il nome di Pierrot è un francesismo che deriva dal personaggio italiano della Commedia dell'Arte, uno dei primi Zanni: Pedrolino interpretato, nella celebre Compagnia dei Gelosi, da Giovanni Pellesini alla fine del '500.
Il personaggio fu portato in Francia, ma il primo grande Pierrot fu ancora un italiano.
Le Compagnie francesi
reinventarono e diedero nuova vita a questo personaggio adattandolo al gusto dei francesi e poi del pubblico delle corti europee, infatti nella versione francese Pierrot perse le caratteristiche di astuzia e doppiezza per diventare il mimo triste innamorato della luna col nome di Gilles.
Le sua caratteristiche sono un ampio abito bianco con bottoni neri e un piccolo cappello nero sul viso dipinto di bianco. |
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