I pittori ciechi

 


I bambini si mettono a coppie. Ciascuna coppia riceve un foglio ed un pennarello e dispone di un piano su cui disegnare.

Si stabilisce chi è il pittore cieco e chi la guida. Il pittore cieco viene bendato e la guida ha il compito di guidare la sua mano nel disegnare una figura con il pennarello. Il pittore bendato deve cercare di indovinare cosa sta disegnando.

Si scambiano i ruoli nelle coppie, quindi si condividono sensazioni e considerazioni in merito all’esperienza fatta.

Questo gioco permette ai bambini di immedesimarsi nella condizione della disabilità visiva ed è raccomandato nelle sezioni dove siano presenti queste problematiche, ma questa condizione non è fondamentale. Il bambino non vedente, quando dovrà fare il pittore cieco verrà bendato come tutti gli altri, e quando dovrà fare la guida guiderà la mano del compagno bendato, non importa se non riesce a disegnare bene.

Se possibile, però, in luogo di carta e pennarello utilizzare materiali che favoriscano la percezione tattile (tempera mescolata a farina, tavoletta di argilla o sabbiera con bastoncino per tracciare le linee).


Nulla vieta la possibilità di spaziare ad altre forme di espressione creativa, come ad esempio la realizzazione di oggetti tridimensionali con la pasta da modellare o con le costruzioni. In questo caso il gioco verrà ribattezzato “Gli scultori ciechi”, “Gli inventori ciechi” e così via.

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