La pioggia
Questa attività molto rilassante e divertente presuppone un rapporto "a due" con l'insegnante o con il compagno. Sviluppa la capacità di discriminare sensazioni tattili e aiuta ad instaurare relazioni di fiducia e gratificazione reciproca. Non è adatto a bambini autistici o a soggetti che, per vari motivi, non accettano facilmente di essere toccati.
Uno dei due giocatori fa la montagna, l'altro la pioggia, con ruolo ripettivamente attivo e passivo. Il bambino- montagna sta in piedi, immobile, con le braccia lungo i fianchi e le gambe leggermente divaricate.
"Una grossa nuvola grigia si avvicina alla montagna, trasportata dal vento e si posa sulla sua cima..." (la "pioggia" si avvicina lentamente e ondeggiando al bambino, compie due o tre giri intorno fino a fermarsi con una mano sulla sua testa).
"Comincia a soffiare un vento forte" (si soffia sul viso e dietro il collo del bambino), "...poi cade una pioggerellina leggera..." (si picchietta leggermente tutto il corpo del bambino).
"La pioggia diventa sempre più forte, un acquazzone!" (si picchietta con più energia).
"Cadono anche i fulmini!" (pizzicotti energici su alcuni punti poco sensibili, ad esempio sulle spalle e sugli avambracci).
"Il torrente si gonfia d'acqua, scende giù dalla montagna e allaga boschi e valli" (con il dito si percorre il corpo del bambino dall'alto in basso, fino ai piedi)
"Poi finalmente la pioggia torna a cadere più piano, fino a smettere" (si torna a picchiettare leggermente il corpo del bambino)
"Ritorna il vento che porta via la nuvola: vieni, andiamo a posarci su un'altra montagna! Le dice." (se è l'insegnante a fare la pioggia, soffia sulla testa del bambino e si passa ad un altro, altrimenti i due bambini si scambiano i ruoli e si ricomincia da capo).
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