La molteplicità delle istituzioni educative operanti nella società contemporanea (famiglia, chiesa, associazioni, mass media...) non toglie alla Scuola dell'Infanzia lo spazio che le è proprio e cioè quello di promuovere intenzionalmente e sistematicamente la formazione dell'intera personalità del bambino, avviandolo verso la prima alfabetizzazione culturale e sociale.
Se, come alcuni studi longitudinali sullo sviluppo dell'intelligenza hanno dimostrato che già a quattro anni le capacità cognitive del bambino hanno raggiunto il 50% rispetto alla maturazione completa, è estremamente importante che le attitudini ed i talenti propri di ogni soggetto educabile trovino nella Scuola dell'Infanzia l'ambiente in cui si possano esercitare e consolidare secondo precisi itinerari didattici intenzionalmente e sistematicamente perseguiti.
La convinzione che l'intervento diretto dell'adulto sia negativo perchè soffoca la spontaneità infantile è errata. L'educatore d'infanzia è sempre di guida, di stimolo, di sostegno per il bambino, secondo un progetto formativo di largo respiro che trae idee dalle esperienze: questo è il primo compito dell'educazione, il secondo è trarre esperienza dalle idee...